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Un salto nel 2100

Dire Venezia vuol dire piazza San Marco: anzi, la basilica che, come scriveva Stendhal, è la prima moschea che si incontra andando verso Oriente.”


Da conservation scientist aggiungerei, a questa citazione di Enzo Biagi, che dire ultimamente dire Piazza San Marco significa dire acqua alta. Almeno fino a quando il MOSE non ha dimostrato la sua funzionalità, ma bisogna ancora valutare quanto sarà davvero possibile arginare i danni dell’acqua alta sui bellissimi mosaici che adornano la Basilica di San Marco.


L’innalzamento del livello del mare è una questione discussa principalmente da chi si occupa di ambiente e la problematica colpisce solamente in seconda battuta anche i Beni Culturali. Quando, però, si considerano i siti di interesse storico e artistico, i ricercatori non sono ottimisti neanche in questo caso: con le previsioni al 2100, hanno stimato che più del 50% dei siti europei dichiarati patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, sparirà a causa dell’innalzamento delle acque e dell’erosione costiera. Tra questi, naturalmente, anche Venezia, sebbene si citi il MOSE come esempio di quanto sia costoso frenare i problemi derivanti dal cambiamento climatico e il cui successo, fino al 2100, non è assicurato.


Secondo Lena Reinann ed il suo gruppo di ricerca, il rischio in Italia riguarda anche Ferrara ed il sito archeologico di Aquileia.


Queste previsioni – spesso catastrofiche, diciamolo- sono basate su vari parametri ottenuti da studi climatici e ambientali, paragonabili alle previsioni del meteo.


Si potrebbe dire “Ma le previsioni meteo non ci prendono mai!”


Affermazione negazionista più falsa che vera.


Studi come quelli effettuati da Reinann non hanno l’obiettivo di dimostrarsi veri nel 2100, ma al contrario, consapevolizzare le persone sul rischio che si avrà se oggi non si farà nulla. Sono certa che se queste previsioni non si avverassero e più della metà del patrimonio UNESCO non finisse sott’acqua, avremmo tutti qualcosa da festeggiare e da bravi scienziati, saremmo anche felici di ritrattare sulle previsioni sbagliate.




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