Trovare una definizione di Bene Culturale non è difficile, basta solo consultare la Treccani che ci fornirà esempi esaustivi di cosa esso sia.
Eppure, nel mia contaminazione da vari ambiti di ricerca, concepire un Bene Culturale come “(…) cose immobili che, a causa del loro riferimento con la storia politica, militare, della letteratura, dell’arte e della cultura in genere, rivestono un interesse particolarmente importante (…)” non mi sembra esaustivo per l’importanza che essi ricoprono nella cultura di un individuo.
Attorno al Bene Culturale c’è organizzazione, che esso sia un museo o un parco archeologico. Vi è anche organizzazione di persone, naturalmente, che con disciplina si attivano perché esso viva di vita propria e che esso sia un riferimento per la comunità in cui è collocato. Questo perché un Bene Culturale permette di dare valore ad un territorio e ad una intera, ricordandogli sotto quali diritti e valori la società si è sviluppata o perché un artista ha concepito una tale raffigurazione piuttosto che un’altra.
Un Bene Culturale è una fitta rete di informazioni, più o meno celate, che devono essere lette insieme, collegate, comprese, tradotte. Non sono dei luoghi o degli oggetti messi a caso da qualche parte. Visitarli compulsivamente solo per dire che li abbiamo visti, o attrarre questo tipo di turismo, lascia il tempo che trova.
Dunque, mi troverei più in accordo a definire un Bene Culturale come Antonio Gramsci definiva la cultura stessa:
“Bisogna disabituarsi e smettere di concepire la cultura come sapere enciclopedico, in cui l’uomo non è visto se non sotto forma di recipiente da stivare di dati empirici; di fatti bruti e sconnessi (...) Questa forma di cultura è veramente dannosa. Serve solo a creare degli spostati, della gente che crede di essere superiore al resto dell’umanità perché ha ammassato nella memoria una certa quantità di dati e di date, che snocciola ad ogni occasione per farne quasi una barriera fra sé e gli altri (…) La cultura è organizzazione, disciplina del proprio Io interiore, è presa di possesso della propria personalità, è conquista di conoscenza superiore, per la quale si riesce a comprendere il proprio valore storico, la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.“
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